domenica 31 marzo 2013

A Pasquetta i panini a... colombetta

Di bravura non ne occorre. Basta avere degli stampini - di comodo silicone - a forma di colombina. E io li avevo comperati lo scorso anno. Li ho riempiti con l'impasto della focaccia di Giorgio Locatelli (vedasi blog Araba felice) o, ancor più velocemente, si può usare la pasta pronta per pizza-pane dei supermercati. E poi le colombine o si servono a tavola al posto del pane oppure si farciscono con salame o prosciutto e via al tradizionale picnic! Ma quanto mi piacerebbe sapere chi davvero progetta una colazione sur l'herbe! A parte il meteo...

sabato 30 marzo 2013

A Pasqua, un nido di qumquat

Tanto per cambiare, il dolce pasquale può essere un nido per piccoli frutti. Se i qumqat sembrano troppo esotici si passa a fragole e mirtilli, un misto di frutti di bosco... I miei qumqat sono stati passati in padella con liquore mandarinetto e zucchero a volontà. La base é la stessa della torta coi mandarini (qualche post più indietro): una cotta in una teglia tonda, l'altra, da sovrapporre per formare il nido, in una a ciambella. Auguri di una serena festività a tutti!

mercoledì 27 marzo 2013

Quiche pasquale all'indivia

Questi tortini sono deliziosi e direi abbastanza nuovi visto che utilizzano nel ripieno l'indivia belga. Ingrediente che in cucina non compare spesso.E l'involucro é una sablè ottima.
Per 4-5 tortini occorrono:
200 g farina
125 g burro morbido
50 g parmigiano grattugiato
1 uovo medio sbattuto
per il ripieno:
2 indivie
2 cipolline
1 tazza di sugo al pomodoro densa
1 uovo grosso sbattuto
30 cl panna liquida
sale, pepe e burro
Si forma un briciolame coi primi tre ingredienti e poi si unisce con l'uovo. Si copre di plastica e si mette in frigo (non ci deve restare a lungo però, altrimenti la pasta sarà poi durissima da spianare).
Intanto si lava e si taglia fine l'indivia, si affettano le cipolline e si mette il tutto a rosolare in un po' di burro o olio. Si sala, si pepa e si unisce la panna. Si fa cuocere fino a quasi disfare  le verdure. Una volta raffreddate si unisce l'uovo. Si imburrano le formine e si riempiono con la pasta. Poi si versa la salsa e quindi il ripieno. Si inforna a 200° e si fa cuocere per 40 minuti. Mangiarle tiepide è meglio ma anche raffreddate non sono male.

domenica 24 marzo 2013

La cuddura: Pasqua povera in Sicilia

E' una sorta di focaccia dolce che, a forma di colombella guarnita da due uova sode, compare sulle tavole pasquali in Sicilia. Le uova sode sono in parecchie altre preparazioni regionali...
Per una cuddura da sbocconcellare in 5-6 persone occorrono:
500 g farina
150 g zucchero
100 g strutto o burro
20 g bicarbonato
due uova + altrettante sode
vanillina, latte
Si unisce bene tutto con tanto latte quanto basta a ottenere una pasta morbida ma non troppo. Si spiana e si ritaglia a forma di colombella, tenendo da parte due striscette che "fermeranno" le uova sode. Sistemata la colombella su carta forno la si pennella con del latte (oppure un uovo sbattuto) e su fa cuocere a 180°-200° per mezz'ora circa.

mercoledì 20 marzo 2013

La primavera é servita

Tocchetti di salmone rosolati nel burro e limone, salsa di avocado frullato con altro limone e cipollina, mozzarellina e...viole e fiori di albicocco (questi ultimi direttamente dal mio balcone!).

venerdì 15 marzo 2013

Il flan: dolce dei bistrot

 Avvisi sacri: é un dolce del giorno dopo. La ricetta tradizionale vorrebbe un involucro di pasta brisée mentre io ho fatto il flan, tipico dei bistrot parigini, in versione cheese cake e cioé su una base di biscotti frantumati e tenuti insieme da burro fuso.
Per 6-8 persone occorrono:
6 uova
250 g zucchero al velo
150 g maizena
1 bacca di vaniglia
130 cl latte intiero
20 cl panna liquida
biscotti e burro qb
Si riscalda il latte con la vaniglia incisa per il lungo e al bollore si ritira dal fornello e si lascia in infusione per mezz'ora. Poi si butta la bacca. Se ha "sporcato" il latte con i semini o residui scuri, spiegheremo che é vaniglia e null'altro. Frantumati i biscotti si uniscono con il burro fuso e si forma la base del flan in una teglia da forno apribile.
Intanto si accende il forno a 200°. In una ciotola si frullano le uova, lo zucchero e la maizena, poi si unisce la panna. Si rimette al fuoco il latte e si versa il composto appena frullato. Ora si deve mescolare per un buon quarto d'ora a fuoco medio-basso. Meglio non usare una pentola alta e stretta ma bassa, larga e comunque capiente. Una volta addensata questa crema, la si fa raffreddare e poi la si versa nello stampo che andrà in forno. Per non sapere nè leggere, nè scrivere io ho foderato le pareti con carta forno. Dopo 20 minuti circa si alza la temperatura per dorarlo (ci vorranno altri 10 minuti). Infatti, la bruciacchiatura é una caratteristica dei flan non sono errori della pasticciera! Quindi si fa raffreddare a forno spento e poi si mette in frigo per almeno 12 ore.


lunedì 11 marzo 2013

Involtini napoletani

Sono ingentiliti dall'uva passa questi involtini che nel loro ripieno hanno anche capperi e pinoli. Un inciso: non mi ero mai resa conto che questi ultimi costano ben 65 euro il chilo... Poichè nel ricettario (quello stupendo di Marchesi "La cucina regionale italiana", 1997, Mondadori) questo secondo é tra le preparazioni campane, ho buone speranze che piacciano anche al maritino, appunto per le sue ascendenze napoletane. Chissà, speriamo!
Ho comperato/usato:
4 fettine di scamone
50 g prosciutto crudo
200 g polpa pomodoro fresco
30 g capperi
30 g uvetta
20 g pinoli
olio, sape e pepe
Ho tritato prosciutto, capperi sciacquati, pinoli e uvetta e li ho rosolati senza grassi. Ho sparso questo trito sulle fette di carne e le ho avvoltolate fissandole poi con uno stecchino. In un po' di olio, ho rosolato i miei involtini salati e pepati. Infine ho aggiunto il pomodoro cuocendo per altri 5 minuti. Il leggendario Gualtiero vorrebbe a questo punto aggiungere basilico spezzettato qua e là ma io non ce l'ho e quindi sto per servirli così. Speriamo in bene...

giovedì 7 marzo 2013

Il Gratin dauphinois: lo conoscete tutti?

E' un piatto semplice, semplice della tradizione francese. A me é caro poichè mi ricorda i tempi in cui ho vissuto a Ginevra, "scappata" di casa dopo liti quotidiane di anni con il mio babbo.
Dunque, per 6 persone occorrono:
1 kg e mezzo di patate
1 l di latte
250 ml di panna
3 spicchi di aglio
burro
sale, pepe, noce moscata
In una pentola capace (é importante) si fa bollire il latte col sale, l'aglio e noce moscata. Se la pentola é davvero capace non ci saranno straripamenti! Intanto si lavano, si sbucciano e si affettano finemente le patate. Poi le si tuffano le latte e si lasciano cuocere per circa un quarto d'ora. Si imburra una teglia e una volta precotte le patate vi si sistemano versando sopra la panna. Si risala, si pepa e si mette qualche fiocchetto di burro qua e là. In forno per un'oretta a dorare, a 180°.

domenica 3 marzo 2013

L'allegro spinacino

Non ci sono dosi esatte: ho fatto ad occhio... Ma la preparazione é semplicissima. Si tratta di predisporre due ripieni e sistemarli uno sopra l'altro dentro la tasca fatta fare dal macellaio nello spinacino.
Primo ripieno: spinaci (io ho usato i cubi surgelati) lessi, strizzati, insaporiti in olio e burro, salati e mescolati a pangrattato, uovo intero e pinoli.
Secondo ripieno: salsiccia piccante e salsiccia a nastro non piccante. Insaporite con un trito di aglio e prezzemolo e mischiate a grana e uovo intero.
Una volta riempito lo spinacino e chiuso con due-tre stecchini si fa rotolare in sale grosse e si fa rosolare in olio e burro con del rosmarino. Poi, quando é ben colorito, si passa in una teglia da forno con il suo fondo, nuovo rosmarino e si fa cuocere a 200° bagnando ognki tanto con vino bianco per circa un'oretta. Si aspettano cinque minuti prima di affettare col coltello elettrico. Le fette escono bicolori e sono carine da vedere. No?

sabato 2 marzo 2013

Paninetti all'anice per colazione?

Li gradiranno coloro a cui piace l'anice.  E per colazione possono essere super.
Si fanno così (circa 25 pezzi):
si mescolano 2 piccole uova con 130 g di fruttosio (o zucchero), una presina di sale, un cucchiaino di bicarbonato, 10 g di semi di anice e tanta farina quanto ne occorrerà per avere un impasto morbido ma consistente. Mi pare che ne abbia usata circa due etti. Poi si formano delle palline e si infornano (io le ho sistemate, come d'abitudine, su carta forno) a circa 180-200° per venti minuti o finché non siano dorate. Hanno profumato tutta casa!

venerdì 1 marzo 2013

Che buoni gli scalogni in agrodolce!

 Li ho assaggiati da un'amica -bravissima in cucina - e mi sono piaciuti moltissimo.
Ci vogliono, per farli assaggiare a otto persone, i seguenti ingredienti:
500 g di scalogni*
1 bicchierone di vino rosso
6-8 cucchiai di aceto rosso
4-5 cucchiai di zucchero di canna (o fruttosio)
olio
Sbucciati che siano, si rosolano gli scalogni in un po' di olio per dieci minuti. Poi si aggiunge il vino e si fa andare per un altro quarto d'ora. Io ho tenuto sempre il coperchio. Poi si aggiunge l'aceto e si continua per altri dieci minuti e infine si aggiunge lo zucchero e si termina la cottura. Diciamo per altri cinque minuti. Il sughetto deve essere un pochino denso. Buoni, appetitosi, mmmmm... Sembra un piatto rustico mentre, spariti o quasi i sapori di aglio e cipolla, é una leccornia. Non per nulla l'amica che li ha portati a tavola offre sempre una cucina molto raffinata. Possono essere un ottimo contorno ad un arrosto di lonza di maiale o giusto uno sfizio, tra gli antipasti.
L'asterisco: sarebbe bene che gli scalogni fossero della stessa dimensione, anzi che fossero tutti piccoletti.