giovedì 29 novembre 2012

Squisiti tortelloni con ripieno innominabile

Non é bottarga quella che vedete nella foto, nè arancia candita, nè fettine di pomodoro caramellato...Dopo vi dico cosa é. Allora, ho fatto la pasta con un etto di farina e un uovo, sale e un filo di olio e di acqua e ho confezionato tortelloni che possono bastare per tre persone (o se si mangia poco anche per quattro). Veniamo al ripieno. Che non é del tutto farina del mio sacco... Ieri avevo fatto il brodo anche con una gallina e ho pensato di utilizzare un po' della sua carne, tanta da riempire una tazza. L'ho tritata assieme a due gherigli di noci, una fetta (come di un'arancia) di mostarda di pera e, stupite, la polpa di un dattero. Di quelli cicciotti, morbidi (ecco altre fettine minuscole nella foto). Ho messo il tutto in un padellino con del burro e rosmarino e ho fatto insaporire, salando e pepando. Poi ho aggiunto un cucchiaio di grana e ero pronta a riempire i miei tortelloni. La presenza del dattero (un'idea de La cucina Italiana) é meglio tacerla agli ospiti. Quando diranno "che squisitezza!" potrà essere rivelata. Perchè il piatto é davvero buonissimo, credetemi.

martedì 27 novembre 2012

Macedonia di frutti rossi in gelatina

E' un piatto che fa festa. Ed é una piacevole alternativa alla solita macedonia condita con succo di limone o di mandarino o vino e zucchero.
Per 6 persone occorrono:
5-600 g tra chicchi di uva rosa, di melograno, lamponi, fragole etc.
mezzo litro di vino moscato
10 g di fogli di gelatina
zucchero
Si fa ammollare la gelatina in acqua fredda e poi si fa fondere in un dito di vino. Si fa intiepidire tutto il resto del moscato e vi si versa al passino la gelatina. In una ciotola si riunisce il liquido e la frutta e si mette in frigorifero per qualche ora. Così la gelatina avrà il tempo di rapprendersi un pochino. Prima di servire, si spolvera di zucchero. Volendo si aggiungono foglioline di menta, lamelle di mandorle o granella di pistacchi. Ma ci ho pensato dopo, ahimè! Avrebbero completato bene e smorzato il tutto-rosa...

giovedì 22 novembre 2012

Il mitico Caffé Sport

Direttamente dal salotto di nonna Speranza... Il Caffé Sport l'avevo sempre sentito dire nella mia infanzia. Assieme al Vov e al Limoncello, é uno dei liquori che a casa mia si sono sempre fatti. Ma questo, da sempre, non aveva suscitato grandi entusiasmi da parte mia. L'altro giorno mia sorella "romana" ne manda a mamma una bottiglia e quindi mi é parso doveroso assaggiarlo. In realtà é buono e può servire in un mucchio di preparazioni dolci. Quindi, ho deciso di trasferirlo sul blog.
Dunque occorrono:
400 g zucchero fine
125 g di caffé forte
225 g alcool puro
400 g acqua
1 bustina di vanillina.
Si fa subito un bel caffé doppio. Nel senso che la seconda moka si riempie non con acqua ma con il caffé preparato per primo. In questo si scioglierà poi lo zucchero e quando si sarà raffreddato si unirà l'acqua, l'alcool e la vanillina. Poi si imbottiglia per bene. E il Caffé Sport é pronto.

Il brodo fiorito

Quella dei dadi di ricotta nel brodo é una vecchia ricetta...E ritagliare l'impasto a fiorellini non é una grande idea... Però pubblico lo stesso il piatto perché ciò che tradisce, a volte, sono proprio loro, o meglio la loro consistenza. Se non sono a dosi giuste si "sfasciano" una volta immersi nel brodo bollente e allora si otterrà una presentazione miserrima del nostro primo. Quindi, ecco gli ingredienti sicuri, sperimentati.
Per 4 persone occorrono:
300 g ricotta
50 g parmigiano
3 uova
sale, pepe e noce moscata
Più ovviamente del buon brodo e altro parmigiano per servire.
La ricotta si passa e ad essa si unisce il parmigiano, un uovo alla volta, sale e pepe e una bella macinata di noce moscata. Poi si mescola molto bene e si stende su carta forno in una teglietta che permetta uno spessore regolare. Si fa cuocere in forno, a bagnomaria, per mezz'ora, a 180-200°. Quindi, una volta raffreddata si ritaglia a piacere. Il bello é che si può preparare anche il giorno prima...

martedì 20 novembre 2012

Un polpettone alle ciliegie (di mostarda)

E' un polpettone reso appetitoso da ciliegine di mostarda tagliuzzate fini e da senape. Caldo, tiepido o freddo a me pare possa andare comunque bene.
Per 4-5 persone occorrono:
250 g polpa di vitello tritata
100 g lingua salmistrata
100 g mortadella
100 g mollica imbevuta nel latte
2 uova
2 cucchiai di parmigiamo
2-3 cucchiai di senape rustica
5 ciliegine di mostarda
olio, vino bianco, farina, sale e pepe
Si devono tritare finemente (nel mixer) lingua, mortadella e pane strizzato. Si uniscono carne, grana, senape e ciliegine. Si uniscono le uova sbattute, si sala e si pepa. Si forma il polpettone e si infarina. Delicatamente si sistema in una pentola (che possa essere poi trasferita in forno) con dell'olio e si fa colorire aiutandosi con il vino. Poi si passa in forno a calore moderato per circa tre quarti d'ora. Voilà, il piatto é pronto.

mercoledì 14 novembre 2012

Vincent, le meringhe ed io

Forse chiunque lo avrebbe capito, io no. E ho avuto una piacevole sorpresa. Cuocendo delle meringhe cosparse di granella di mandorle (tanto per fare una versione nuova delle solite meringhe di cui ho barattoli pieni), queste non bruciano visto che la temperatura del forno non deve essere superiore ai 100°.
La foto che vedete ritrae mio nipote Vincent ed io, una trentina di anni fa...L'ho ritrovata di recente e l'ho appesa al vetro di una credenzina. Ed é finita nella foto!
Nipote: ho deciso che queste si chiameranno meringhe Vincent.

lunedì 12 novembre 2012

Patate saporite all'Emmentaler

Fa da piatto unico se il pasto é in famiglia ma questa teglia di patate può ben presentarsi anche ad una cena del genere "fiori in tavola".
Per 4-5 persone occorrono:
1 kg di patate
una grossa manciata di rosmarino, salvia, prezzemolo, erba cipollina e timo (anche secco) tritatissimi
3 tuorli + 1 uovo intero
100 g di Emmentaler grattugiato + due cucchiai
un bicchiere di panna
sale e pepe nero
1 spicchio di aglio
burro + eventuale latte
Le patate di affettano abbastanza finemente. Dopo avere passato l'aglio sbucciato sul fondo e le pareti di una teglia, la si imburra. Intanto si accende il forno a 200°. Il trito si mischia alle uova e alla panna e si sbatte bene prima di aggiungere il formaggio e di salare e pepare. Versare le patate in questa "crema" non densa (se occorre unire del latte) e riempirci la teglia. Spolverare con il resto del formaggio e infiocchettare di burro. Fare cuocere in forno per un'ora abbondante controllando che non si colorisca troppo. In caso, coprire con carta metallizzata (la foto é fatta prima della cottura). Una doverosa aggiunta: la ricetta risale ad un vecchissimo numero di A tavola, quando questa era una rivista grandiosa...

Gnocchi verdi al limone

Dedicato a coloro a  cui piacciono gli gnocchi e i sapori freschi. Anche qui, non ho dosi precise avendo fatto a occhio o meglio a...gusto. Il pesto rimanda a quelli in uso in Sicilia: mandorle e pistacchi in parte uguali, basilico, olio e molto limone compresa una grattatina di buccia, parmigiano. Il sugo rosso sul quale ho appoggiati gli gnocchi é una normale salsa al pomodoro. Un piatto piacevolissimo. Da leccarsi i baffi.

sabato 10 novembre 2012

Budinetto ricotta e melograno

Una delizia questo budinetto, per me un confort food (con la emme o con la enne? forse la emme...ah, saperlo).
Per quattro coppette occorrono:
600 g ricotta di pecora (NON industriale)
50 g zucchero fine
15 g fogli di gelatina
1 piccolo melograno
1 cucchiaio di Marsala o Cognac
Ho mescolato bene bene la ricotta con lo zucchero e nel frattempo ho ammollato la gelatina. Poi, strizzata, l'ho fatta sciogliere sul fornello nel liquore e l'ho aggiunta alla ricotta. Dopo aver pennellato olio di mardorla in quattro formine da crème caramel, ho disseminato il fondo di chicchi di melograno e le ho riempite. Ho messo in frigo e dopo poche ore erano sformabili. Altri chicchi attorno per decorare e via in tavola.

martedì 6 novembre 2012

Ecco la Gougère

Questa é una ricetta che avevo letto da ragazza su una rivista di cucina francese. Da tempo non la facevo più e ora mi capita un articolo sulla Borgogna con questa ricetta. Deduco quindi che la gougère  sia (il pezzo non lo dice) un piatto della tradizione di questa regione. Il procedimento é quasi lo stesso della pasta per i bigné (sulla quale ormai mi sono scatenata).
Per 12 persone occorrono:
150 g gruyère
210 g farina 00
190 g burro a pezzi
5 uova (+ 1)
sale, pepe
Si mettono in una pentola capace 250 g di acqua con il burro e del sale e si aspetta l'ebollizione. Quindi, fuori dal fuoco si versa tutta la farina e si mescola, si mescola fino a avere una pasta senza grumi. Si rimette sul fuoco e si fa cuocere fin quando la pasta "sfrigola" e cioé si stacca bene dalle pareti della pentola. Di nuovo spento il fuoco si uniscono, una alla volta, le 5 uova, mescolando ben bene. Poi si aggiuge il gruviera, il pepe e si assaggia. Se è il caso, si sala ancora un pochino. Quindi su carta forno si mettono tante pallottole una accanto all'altra a formare appunto una gougére (non é quel colletto secentesco a mo' di corolla?) che si spennella con l'uovo rimasto sbattuto. Io ho spolverato di grana sopra ma non sarebbe nella ricetta. In forno a 220° per 5 minuti poi si abbassa a 180° per una buona mezz'ora. Il maritino ha detto: buona, ma cos'é? Un antipasto, un primo, un secondo...

venerdì 2 novembre 2012

Charlottine di mele

Continua la serie Mele, che passione. Io le trovo così buone... Purtroppo non ho dosi esatte per questo dolce delizioso  ma credo non siano fondamentale. Occorre affettare delle mele (4 per tre charlottine, tipo crème caramel) e metterle a cuocere con un filo di burro, abbondante zucchero e poco succo d'arancia. Intanto si mettono a bagno delle uvette di Corinto in un po' di Cointreau. Si affettano sottili delle arance e si appoggiano su carta forno, si cospargono di zucchero e si mettono in forno per mezz'ora a 150°. Si monta della panna e si mette in frigo. Ogni tanto si mescolano le mele che devono asciugare e quasi caramellare. Se occorre si aggiunge un po' del liquore delle uvette. Si tagliano a misura dei savoiardi, si bagnano con succo di arancia e liquore e vi si foderano gli stampini rivestiti con carta forno bagnata e strizzata. Quindi, si riempiono gli stampini con le mele mischiate all'uvetta asciugata e si pressa bene. Se c'é tempo si sistemano in frigorifero per 5-6 ore, altrimenti in freezer per una buona mezz'ora. Si sformano e si decorano, Con la panna e le fettine di arancia. Buooone!