venerdì 30 marzo 2012

Prove tecniche per...Pasquetta

Premesso che so benissimo che nessuno parte più per il picnic del lunedì dell'Angelo, questi paninetti, a forma di colombine, sarebbero adattissimi alla bisogna. L'impasto è quello già postato per la mitica Pizza di Pasqua col formaggio di Jesi. Una ricetta tradizionale marchigiana a cui noi - Fabriano e Jesi = mamma e babbo - non possiamo derogare. La farcitura é a piacere. Io avevo appena scoperto la Creme de Brie al super e ne ho farcito uno con questa e qualche noce. Un altro con prosciutto cotto e olive e un altro ancora con mortadella. Si potrebbe anche pensare a cicoria cotta e spadellata, a frittatine etc etc. Che ne dite? La ricetta dell'impasto é qua: http://spadellando-cristi.blogspot.it/2010/03/pizza-col-formaggio-di-jesi.html

giovedì 29 marzo 2012

Cicoria e cannellini: povero ma appetitoso

Povero, povero ma davvero appetitoso. E pasquale. O primaverile, se preferite.
Ho raccolto la cicoria in campagna e me la stavo lessando. Il mio aiuto domestico, un'impareggiabile signora del beneventano, mi ha suggerito un piatto che facevano dalle sue parti. Dopo averla scottata, la cicoria va insaporita in olio e aglio e a questa si aggiungono in padella i cannellini affinchè si insaporiscano pure loro. Modifiche mie: nell'olio ho messo qualche centimetro di pasta di acciughe, il che ha evitato poi di salare, e ho servito con un uovo sodo e la "pizza di Pasqua". Buonissimo piattino che ha gustato anche lui, stavolta senza smorfie!

mercoledì 28 marzo 2012

Chi gradisce un té?

Questo non é, come può sembrare, un post commercial ma... liberatorio. Dopo 20 e più anni di pezzi in cui dovevo stare attentissima a non pubblicizzare alcunchè, adesso faccio quel che mi pare. L'Ufficio Stampa della Lipton mi ha mandato delle buste di té e io colgo l'occasione per ringraziare e per mostrarvi il servizietto di cui sono tanto fiera. Che non c'entra molto. Sì, poichè il té della Lipton non va in tazza ma, essendo una preparazione da farsi con l'acqua fredda, in un bel bicchierone. Buona l'idea di non dovere scaldare l'acqua e poi si tratta di té verde, che io amo parecchio. Ma le mie tazze vi piacciono?

domenica 25 marzo 2012

Cialdine di carciofi

Anche questa ricetta non é farina del mio sacco. L'ho letta sul Corriere a proposito di un ristorante di Sappada... A me i carciofi piacciono da pazzi e quindi l'ho provata. Si fanno rosolare con olio e prezzemolo i fondi di carciofo e poi si frullano assieme ad albume (2 carciofi, 1 albume). Poi, a cucchiaiate. si formano dei dischetti su carta forno e si cuociono in forno per circa 3 quarti d'ora. Io, intanto ho stufato dei fiori di zucca che ho usato come decoro. Il piatto si compone dei dischetti di carciofo intervallati da fettine di mozzarella scaldati poi in forno per sciogliere il formaggio. Lo chef veneto (o Dio non sarà trentino? non ho voglia di controllare), ci aggiunge delle alici e, al posto del sugo rosso, mette una salsa di aglio dolce. Non ho osato tanto...Comunque, un lavoro troppo lungo per un risultato non eccelso.

sabato 24 marzo 2012

Minestra ricca con farro e porcini

Capita a chi é distratto come me che faccia una cosa e dimentichi i fondamentali. In questo caso di trascrivere le dosi giuste per poi riportarle sul blog. Visto che sperimentavo per postare una ricettina, avrei dovuto pensarci. Ma tant'é.
Per 2-3 persone occorrono:
2 manciate di farro
2 manciate di piselli secchi
2 manciate di pasta mista
mezzo sacchetto di funghi secchi
2 dadi vegetali
aglio e prezzemolo tritati
olio
parmigiano
Ho fatto lessare farro e piselli in brodo vegetale (ci é voluta un'ora buona), poi ho frullato entrambi. Ho lessato la pasta in altro brodo vegetale. Ho trifolato i funghi. Ho mescolato il tutto. E me la sono servita con una spolverata di parmigiano. A lui nulla poichè guardava con sospetto e mi ha innervosito...

giovedì 22 marzo 2012

Ma come si candiscono le viole?

A S. Ambrogio avevo trovato delle viole fiorite in campagna (che non sono quelle della prima foto) e mi ero ricordata di avere letto una ricetta per "candirle". Era così semplice: bastava seppellirle nello zucchero e aspettare. Io l'ho fatto. E l'altro giorno ho scoperchiato il vasettino dove erano. Brutta sorpresa! Le violette non erano affatto come quelle delle pasticceria, neppure lontanamente. Erano però come...mummificate, rigide. E me le sono mangiate. Sapevano di zucchero, di violetta e di delusione.

mercoledì 21 marzo 2012

Just for a change: le patate vitelotte

Mio marito si sente male quando mi sente dire il fatidico "just for a change". Ma io le patate violette volevo a tutti i costi provarle.
Allora, si chiamano vitelotte, sono brune dentro e fuori, non sono un ibrido ma una specie recuperata di recente. Da noi, credo, le si importano dalla Francia. Sanno esattamente come le altre ma in cambio macchiano le mani, gli strofinacci, il piano di lavoro etc etc. Le ho grattugiate e fritte. Per essere brutte, lo sono davvero! Per farle trangugiare anche a lui, le ho mescolate a quelle chiare, più rassicuranti.

lunedì 19 marzo 2012

Il quinto gusto

Il blog di una conoscente mi fa venire in mente che forse non tutti noi food blogger conosciamo il quinto sapore, scoperto poco più di cent'anni fa, in Giappone. Oltre al dolce, al salato, all'amaro e all'aspro esiste l'UMAMI. Il quinto sapore identifica il glutammato, che si riscontra specialmente, ma non solo, nella carne e nei formaggi. Un sapore a parte, provato scientificamente dal fatto che altri recettori lo percepiscono. Il blog che dicevo non tratta di cibo ma dell'esperienza di una italiana in trasferta biennale a Shanghai. Se volete dare un occhiata: www.u-mami.blogspot.com.

sabato 17 marzo 2012

Lo zuccotto di risotto

Mi aveva raccontato un'amica di un menu molto interessante avuto a casa di una signora che ha fama di cuoca sopraffina. Uno dei piatti che mi ha descritto dovrebbe somigliare a questo...
Ingredienti per 6 persone:
10 pugni di riso (abbondantini)
1 grossa melanzana
100 g di ricotta
50 g di parmigiano
brodo
1 grossa tazza di ragù
basilico
olio per friggere
Il riso si prepara come spesso mia madre fa, spacciandolo per "il risotto". Che si fa in un'altra maniera ma lei non vuole sentire ragioni. In una pentola, si allunga il ragù con il brodo e ci si versa il riso. Il liquido deve essere tanto quanto basta a coprire il riso o poco più. Mentre cuoce - cioè si lessa - si friggono delle fette sottili di melanzana. Poi, ci si fodera uno stampo da zuccotto (sempre rivestito di carta forno), si fa un bello strato di riso (evidentemente non deve essere liquido), si spolvera di parmigiano, si mette della ricotta, altro riso, altri formaggi, ogni tanto delle foglioline di basilico e si termina coprendo con il riso. In forno a 200° per mezz'oretta e decorazioni a piacere. E' venuto buono.

giovedì 15 marzo 2012

Pallottoline patate e formaggi

I primi dubbi mi sono venuti leggendo nella rivista di cucina appena acquistata il suggerimento di usare una "scatola di pomodori". Poi, i sospetti si sono moltiplicati in quanto non vedevo l'utilizzo di parmigiano ma di "formaggio grattugiato" e le ricette con wurstel, crauti e cipolle erano davvero tante... Insomma, avevo comperato una rivista tedesca il cui traduttore non conosce forse la parola "pelati". Però, il tema mi intrigava: patate e carne trita, due amati ingredienti. Una ricetta "tedesca" mi ha ispirata per queste pallottoline.
Ingredienti per 4 persone:
750 g patate
220 g farina 00
3 piccole uova
100 g ricotta
100 g parmigiano
qualche fettina di emmentaler
qualche noce  
brodo
burro, sale, pepe
Lessate le patate, si passano e si uniscono a uova, parmigiano, ricotta, noci spezzettate, sale e pepe. Si formano pallottoline e si lessano nel brodo. Poi, si sistemano in tegliette da forno unte per bene. Qualche fettina di emmentaler (per inciso, non é l'emmental, cosa che avevo sempre creduto fino a quando ho dovuto scrivere di formaggi svizzeri), fiocchetti di burro e in forno a 200° fino a gratinarle. Tanto per cambiare...

martedì 13 marzo 2012

Leche asada (rivisitata)















Questo dolce - il mio é rivisitato - appartiene alla cucina peruviana.
Ingredienti per 5-6 persone
600 g latte
4 uova
150 zucchero Zefiro
vanillina
buccia di un limone
+ farina di cocco (4 cucchiaini colmi)
Sbattere le uova con lo zucchero e la vanillina. Incorporare il latte e la buccia grattugiata del limone. Versare in una teglia da forno e fare cuocere a bagnomaria (già caldo) per 40 minuti o poco più. La mia aggiunta è stata farina di cocco sia dentro che sopra. E' pronto quando si scurisce. Va bene per una fine pasto in famiglia o si può arricchire con savoiardi e rhum, mandorle o nocciole tostate e allora non sfigurerà anche se si hanno ospiti. Sta di fatto che è semplice e veloce. E poi gli ingredienti ci sono sempre nel frigorifero e se si deve fare in fretta... Io avevo la farina di cocco e non ho resistito ad aggiungerla!

domenica 11 marzo 2012

Tartare di tonno rosso con avocado

Da qualche tempo le tartare di pesce vanno alla grande... chez nous. E io sono contenta poichè così riesco a introdurre il pesce nella nostra dieta. Poi, mi piacciono, sono appetitose, é divertente provarne...
Dunque, per questa occorrono (per due):
tonno rosso (3 fettine spesse)
mezzo avocado (maturo)
1 cucchiaino di senape delicata
mezza cipollina
2 limoni
1 cucchiaio di sedano rapa
olio, sale e pepe verde

Prepararla é facilissimo. Si trita a coltello il pesce e si irrora del succo del primo limone. Mentre é in frigorifero, si passa al mixer l'avocado, la cipollina e il sedano rapa. Dopo un'oretta, si scola il pesce e si condisce con altro limone, la "pappetta" del mixer, l'olio, la senape, il sale e il pepe. Si assaggia, si aggiusta di quel che manca e si sistema sul piatto. Premessa: se lo si vuole mangiare crudo, dopo avere acquistato il tonno fresco, lo si deve tenere una notte in freezer contro eventuali batteri che col gelo vengono azzerati.

giovedì 8 marzo 2012

La zuppetta svedese del giovedì

Ho una cognata svedese che é la fotocopia, in biondo, di Carla Bruni. Purtroppo in quasi vent'anni di matrimonio con mio fratello non ha acquisito alcun senso della famiglia e ormai ce ne siamo fatti una ragione. Detto questo, non é che la ricetta della zuppa di piselli me l'abbia data lei... L'avevo mangiata a Stoccolma e ora mi é ritornata in mente. La fanno di giovedì - chissà perché - e usano i piselli secchi gialli. Che da noi non si trovano facilmente. Per inciso, a proposito del giallo, avete mai assaggiato i lamponi artici, appunto gialli? Passo alla ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
1 sacchetto di piselli secchi (g 500)
2 patate
2 cipolle
1 dado vegetale
1 osso da brodo o una costina di maiale
timo e maggiorana
olio
+ eventuale grana

Ho seguito le istruzioni del sacchetto (non occorreva ammollo) e ho cotto i piselli nel brodo con l'osso. Le cipolle vanno tritate e  soffritte con i tocchi di patate e poi aggiunte ai piselli con pizzichi di timo e maggiorana.
Il brodo sarà tanto quanto uno vuole la densità della zuppetta.  Il grana da loro costa eccessivamente e quindi non lo mettono in questa che chiamano Artsuppe. Noi, però, che ce lo possiamo permettere, usiamolo perchè ci sta benone.

martedì 6 marzo 2012

Pollo e quinoa alla cacciatora

Le mie amiche Magali (la micia) e Helga (l'umana) del delizioso blog Pates et Pattes mi hanno indotto a provare la quinoa. Loro ne sfornano ricette di continuo e io non avevo mai assaggiato questo cereale (é un cereale, no?). Ho pensato di farne una base per il pollo alla cacciatora e di condire la quinoa con il sughetto del pollo dopo aver seguito religiosamente le istruzioni di cottura sul sacchetto. Che dire? Vi offendete se dico che questa quinoa non mi é piaciuta?

domenica 4 marzo 2012

Esperimento con semolino e bitto

Sono un po' ebete o no? La risposta alla fine del post.

Ingredienti per 3 persone:
1 sacchetto di semolino (250 g)
2 uova
1 etto di bitto
sale, latte, burro

A dire la verità volevo fare dei "maltagliati" di semolino. Ma non mi sono venuti abbastanza fini. Sicché, dopo avere impastato semolino, uova e sale, ho preso il passaverdure e ho ottenuto una sorta di "mimosa" di semolino. Ho imburrato dei piattini pirex, li ho riempiti, ho versato un filo di latte, qualche ricciolo di burro e fettine di bitto. Poi ho fatto cuocere in forno per 20 minuti a 200° (i primi dieci coperti da carta metallizzata). Alla fine mi sono accorta che avevo quasi rivisitato i  classicissimi gnocchi alla romana... Sono un po' ebete.

giovedì 1 marzo 2012

Guancia brasata col puré

La guancia bovina é un pezzo di terza scelta, tanto che l'ho pagata circa 5-6 euro al chilo - anche se da un macellaio dell'hinterland milanese. Però mi era capitato di assaggiarla e non mi era parsa per niente male. Sicché, ho provato a rifarla. Brasata.

Ingredienti per 2-3 persone:
1 guancia di manzo
mezzo litro di barbaresco o vino simile
alloro, carota, cipolla, sedano
sale, pepe
olio, burro
farina
Puré o polenta per accompagnare

Ho messo la carne a marinare col vino e gli odori per più di 12 ore. Poi l'ho ripresa, asciugata, infarinata e l'ho rosolata in olio e burro. Una volta colorita, ho versato in pentola il liquido della marinata, odori compresi, e ho cominciato a cuocerla a fuoco basso, col coperchio. Ha cotto per quasi due ore (ogni tanto l'ho controllata e girata). Poi ho messo sale e pepe, filtrato il liquido e rimesso al fuoco con un altro cucchiaio di farina. Tagliata la carne, l'ho rimessa in pentola un minuto per scaldarla e insaporirla e ho portato il piatto a tavola con il contorno di un puré. Vale la pena...