Si chiama harira ed é la zuppa che i marocchini musulmani devoti mangiano la sera, al calar del sole, dopo la giornata di digiuno. Quasi sempre, per tutto il periodo del Ramadan. Non metto dosi perchè ho fatto a occhio e credo lo si possa proprio fare, aumentando o diminuendo gli ingredienti secondo il proprio gusto.
Occorrono:
ceci ammollati per una notte
lenticchie
pezzi di vitello (tradizionalmente di montone)
pomodorini
concentrato di pomodoro
soffritto di cipolla, aglio e sedano
olio
cannella, zenzero
coriandolo, prezzemolo
sale e pepe nero
limone e farina
eventuali triangoli di pane tostato
Si comincia con il soffritto in abbondante olio. Nella stessa pentola si rosola la carne. Poi si ricopre con acqua calda, si aggiungono i pomodorini, il concentrato e i ceci e si fa cuocere per almeno tre quarti d'ora. Si aggiungono le lenticchie, il coriandolo (tritato o no), il prezzemolo tritato, abbondanti cannella e zenzero, sale e pepe. Aggiungendo acqua, si fa cuocere ancora. In ultimo, si mischia il succo di limone (abbondante) a farina ottenendo una crema, si mescola alla zuppa che così diventerà un pochino densa e finalmente si potrà servire. Con o senza pane. Il mio portiere Jamal dice che la mamma mette mezzo limone naturale a cuocere con tutto il resto e la farina la rende crema con acqua. Su Internet ho visto quest'altra versione. Laboriosetta ma molto gustosa l'harira. Mentre la cucinavo, la mia aiutante peruviana mi parla del menestron, una zuppa simile con pezzi di carne diversa, senza pomodori ma stessi legumi più fave, piselli secchi, germogli di soia e basilico. Non hanno Ramadan laggiù, al fin del mundo, ma un piatto molto simile all'harira che viene gustato nei giorni di festa.
giovedì 16 maggio 2019
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