L'avrete letto anche voi. Vissani ha lanciato un nuovo cofanetto-ricettario e proclama il suo ritorno ai piatti tradizionali. Per illustrare il pezzo il Corriere ha pubblicato anche questa ricetta, intitolata Torta Barozzi. Io non l'avevo mai sentita e quindi mi ha intrigato. L'ho rifatta con le inevitabili (é più forte di me) variazioni. Una delle quali é quella di non metterci mandorle amare (oè Vissani, e l'acido cianidrico?). Ecco qua.
Dosi per sei stampini (tipo quelli da créme caramel):
200 g fruttosio
40 g mandorle tritatissime
120 g burro
350 g fondente
3 uova
20 g rhum
10 g caffé in polvere
fiorellini di zucchero per decorare
Si scioglie il burro con il fondente a bagnomaria. Si montano separatamente i tuorli con lo zucchero e le chiare a neve. Si unisce rhum, caffé e uova al composto di burro e cioccolato ormai sciolti e un po' intiepiditi e per ultime le chiare. Si riempiono le cocotte (o un unico stampo quadrato come fa Vissani) imburrate e infarinate (o rivestite di carta forno) e si fa cuocere per 40 minuti a 175-180°. N.b.: va servita rovesciata perché é esteticamente più accettabile l'altro lato, quello sotto. La mia adorata panna montata ci starebbe bene... Stavolta mi sono limitata a decorare con fiorellini di zucchero e a infiocchettare. Ma la sera dopo cena - e qui sta il bello - uno dei tortini avanzati l'ho inzuppato di rhum, a mo' di babà. Ebbene, il giorno seguente, a cena, era diventato molto più ...squisito. Suggerisco quindi anche questa variazione. E ora cerco su Internet "torta Barozzi". Trovata! E' in effetti una torta storica ma originaria di Vignola, nel modenese. Guarda un po'...
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